CONOSCIAMO ALICE Surface designer

Apr 26, 2021 | Collaborazione

Alice Corbetta, surface designer.

Ammetto che non conoscevo questo termine se non nella sua traduzione più stretta. E infatti la prima domanda che le ho fatto è stata quella di spiegarmi cosa significa e cosa fa una surface designer.

So che te lo stai chiedendo anche tu, quindi ecco spiegata questa professione, direttamente dalle parole di Alice:

“Studiare e realizzare le superfici come pelle di un organismo naturale.

La pelle è uno degli strumenti più importanti per comunicare all’esterno il proprio essere, può essere il mezzo per trasmettere emozioni, per inviare messaggi, per raccontare le proprie caratteristiche.

Come in un corpo umano, anche in un oggetto di design il rivestimento esterno non ha soltanto funzione di protezione ma ha l’opportunità di comunicare la bellezza e l’armonia, di esaltare le qualità intrinseche del prodotto e del progetto.

Ogni oggetto concepito dalla mente può raggiungere la sua qualità estetica grazie anche allo studio attento delle superfici.

Ma, come accade per il corpo umano, potrebbe essere realmente apprezzato se la sua pelle non fosse esteticamente affascinante, se non comunicasse all’esterno i suoi pregi, se non fungesse contemporaneamente da barriera protettiva e da esaltatore di bellezza?

Per questo e altro, concepisco le superfici dello spazio abitato come pelle di un organismo su cui intervengo con un attenzione meticolosa, come un leggero tatuaggio a rilievo, per comunicare nel vivere quotidiano la raffinatezza e bellezza creativa.

Mi è piaciuta tantissimo la similitudine con la pelle e il richiamo all’immagine di un tatuaggio a rilievo. Alice ci racconterà delle cose davvero interessanti, vale la pena leggere tutto fino in fondo ed immergersi nel suo mondo di texture e superfici.

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Alice Corbetta

Parlaci di te. Come nasce la tua passione per l’arte?

Milanese di nascita, dal 2006 vivo in Toscana, nella campagna del Chianti, ho scelto di vivere in un luogo dove la bellezza è sotto lo sguardo.

Ritengo che l’Arte, come la Bellezza sia un’esigenza imprescindibile dell’esistenza umana, per questo ho scelto di vivere vicino alla natura.

Il laboratorio è ricavato in una ex officina, tra vigneti, ulivi e … un mare di colline.

La natura avvolge, talvolta è inebriante, la luce e lo spazio mi aprono l’anima e stimolano la mia creatività.

Sono questi luoghi, insieme all’osservazione della terra, delle cortecce e dei materiali arsi dal sole, i muri scorticati, le balze d’argilla, a indicarmi nuove suggestioni per la mia ricerca artistica.

Il tutto si amalgama inconsapevolmente con la mia esperienza decennale nella moda, come disegnatrice di tessuti e consulente per le presentazioni delle collezioni di Alta Moda.

Se dovessi raccontare da dove arriva l’ispirazione e cosa vogliono comunicare le tue realizzazioni?

 Romanticismo contemporaneo.

Adoro le contaminazioni.  La tradizione e la contemporaneità si fondono nelle superfici che realizzo trasformando la crudezza e l’essenzialità del cemento nella  tramatura leggera e romantica dei ricami: il prezioso lavoro artigianale femminile s’imprime nella materia creando un insieme di tessiture che sfumano nell’imperfezione dell’artefatto e rendono ogni opera unica.

Da questo contrasto nasce un’armonia e una delicatezza poetica, che si esprimono nello spazio abitato.

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Sono affascinata dalle impronte e dalla memoria: alcune presenze si cristallizzano sotto un velo di resina  per preservarle dal passare del tempo, per  mantenere la loro memoria visiva.

Come nasce il progetto Memorie in superficie ?

Dall’osservazione della relazione tra  spazio e superficie.

Non esistono spazi neutri: ogni spazio comunica un certo significato all’uomo condizionandolo, sia a livello percettivo sia a livello psicologico, in relazione ai modelli culturali della società di appartenenza.

Ciascuno di noi instaura un personale rapporto con lo spazio, in funzione del carattere e dei sentimenti, dei pensieri e delle sensazioni del momento. Ma ancor prima dell’uomo anche lo spazio ha un’inclinazione ed un’anima. La mia opera interviene tra quello che una superficie è, quello che potenzialmente potrebbe essere e quello che vorrebbe fosse chi abita lo spazio.

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Ci racconti il processo in divenire delle tue realizzazioni?

Memorie in superficie  è una collezione innovativa sia per le texture che per il sistema applicativo, nasce dall’esigenza di trasferire in un piano visivo le stratificazioni di immagini depositate nel mio intimo. Realizzo rivestimenti artistici inspirati ad un’estetica in armonia con la naturale alterazione della materia nel tempo.

Utilizzo una tecnica artigianale all’avanguardia per realizzare superfici materiche che presentano motivi decorativi tridimensionali applicabili su pareti, porte, pannelli, mobili ed altro…

La possibilità di personalizzare ogni progetto, definisce ogni manufatto come un UNICUM.

Credo sia ancora molto importante creare un’opera su misura per il committente: la soddisfazione che nasce dal rapporto del fare con la materia e l’entusiasmo del cliente che ne segue è uno degli aspetti che alimentano la mia passione lavorativa.

La sfida è quella di creare superfici artistiche in grado di interpretare ogni volta l’esigenza della committenza e l’unicità del progetto.

Per quanto riguarda invece la mia tavolozza cromatica, i colori sono maggiormente quelli naturali, bianco calce e diverse tonalità di grigio sino al crudo asfalto, trattati con effetti polverosi, graffiati, corrosi e finiti con patinature a cera e pigmenti.

Volutamente lasciate in alcuni particolari “non finiti”, come se l’artefatto decorativo appartenesse al passato e fosse riscoperto per infondere grazia e leggerezza nel nostro vivere contemporaneo.

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Ti ho scoperta grazie alla tua collezione Specchi e vorrei la raccontassi anche a chi ci legge…

Oltre lo Specchio, progetto Limited Edition.

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Strappo, foto su specchio, cornice artistica (cm.60 x60 x 3)

La prospettiva, il vuoto, il forte contrasto ombra/luce sono le chiavi di lettura di questa serie fotografica su specchio, dove le immagini sono un pretesto per indagare uno spazio OLTRE..

L’occhio dello spettatore si troverà a percorrere le fughe prospettiche delineate dal solo contrasto di luce e buio, attraverso  un  tempo sospeso e una realtà immaginale.

Con questa serie di specchi, ho desiderato trasformare una fotografia che descrive ombre di architettura o natura in un oggetto d’uso, per stabilire una relazione tra l’immaginazione e la vita.

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Alhambra , foto su specchio, cornice artistica (cm.60 x 60 x 3)

Opere Decorative invece cosa sono?

Sono quadri realizzati su commissione e su misura per progetti specifici.

In queste opere ritornano gli effetti materici delle mie superfici, narrate e declinate come oggetti d’arte.

Quali sono i tuoi obbiettivi e progetti futuri?

Poter creare nuove collaborazioni creative, trovo molto stimolante interagire con designers e architetti e immaginare lo sviluppo di nuovi progetti insieme.

Sono convinta che la creatività congiunta produca un forte potenziale, ed è stimolante per perseguire nuovi percorsi e visioni.

Sperimentare e sfidarsi, con spirito giocoso e curioso, questo è per me il segreto della creatività!

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Bambù, foto su specchio, cornice artistica (cm.60x60x3)

Devo dire la verità, sono affascinata dalla combinazione della crudezza e matericità del materiale utilizzato da Alice con le decorazioni ornamentali a richiamo di vecchi merletti. Trovo sia un contrasto davvero davvero ammaliante.

Il fatto che questo si possa vedere realizzato su pareti, arredi e oggetti diversi, molto legati al mio mondo e al mio lavoro, rende tutto ancora più interessante.

Non vedo l’ora di poter collaborare con Alice e proporla ai miei clienti.

E tu sei andat* a sbirciare il suo sito web? alicecorbetta

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