Sapere come nasce una piastrella ti aiuta davvero a fare la giusta scelta per la tua nuova casa? Se ti dicessi che capire come viene prodotta una piastrella e chi c’è dietro alla sua realizzazione ti permette di comprendere la qualità del prodotto e quindi il prezzo, o meglio, il valore, mi crederesti?
Conoscere la storia di un prodotto è l’elemento chiave per fare scelte consapevoli per i tuoi acquisti quando ristrutturi casa e non solo.
In realtà, secondo me, è il punto da cui partire per qualsiasi tipo di acquisto facciamo nella vita se ci pensi.
Soprattutto oggi che il mercato ci fornisce un’infinità di soluzioni tra cui scegliere, prendere decisioni in una ristrutturazione, scegliere un prodotto piuttosto che un altro, diventa davvero complicato.
La scelta non può e non deve basarsi solo sull’estetica o sul prezzo, ad oggi quello che, a parere mio, differenzia una piastrella da un’altra (e non solo) è la qualità e l’attenzione dell’azienda che la produce.
Perché devi sapere come viene prodotta una piastrella?
Alla luce di queste riflessioni, ecco perché oggi ti racconto da dove nasce una piastrella. E con il “da dove nasce” intendo come e chi la produce. Sì, perché anche il chi è un aspetto importante che non può essere più trascurato, soprattutto in questo particolare momento storico.
Tutto è nato per caso, quando sono andata a visitare l’azienda Tuscania, piccolo gioiello industriale incastonato tra le verdissime colline modenesi. L’accoglienza famigliare abbinata alla serietà ed all’alta tecnologia del reparto produttivo dell’azienda mi hanno inizialmente sorpresa e mi hanno fatto riflettere:
quanto è importante ciò che sta dietro ad un prodotto? In questo mercato così competitivo e a tratti anche saturo, non possono solo contare le caratteristiche estetiche, economiche e tecniche di un prodotto come una piastrella. Serve molto di più, serve serietà, professionalità, ricerca, cura e fiducia, tutte qualità che solo un’azienda può garantire. Se poi l’azienda è di famiglia, ancorata al territorio e al valore del prodotto, allora abbiamo fatto bingo.
Tuscania per me è questo ed ho potuto apprezzarne le qualità solo dopo aver conosciuto i membri dell’azienda, aver chiacchierato con loro, ascoltato la loro storia e aver visto come vengono prodotte le loro piastrelle in grès.
Ecco perché voglio raccontartelo oggi, per darti un parametro in più per scegliere un prodotto rispetto ad un altro.
Come nasce una piastrella in grès porcellanato.
Il grès porcellanato è una tipologia di ceramica, un materiale a pasta compatta, dura e non porosa. E’ fatto semplicemente di argilla, feldspati, caolini e sabbia macinate e acqua. Il tutto viene atomizzato per diventare una polvere adatta alla pressatura.
Ma vediamo meglio le diverse fasi produttive di una piastrella in grès.
Fase 1 . Le materie prime
Arrivo in questo grande magazzino dove alte pareti ricreano tanti spazi suddivisi con montagne di polveri e sabbia. Ciascuno riporta una grande etichetta e leggo Argilla, Feld ecc. E’ il magazzino delle materie prime, l’inizio di tutto e in fondo, sulla destra, una serie di bilance giganti che preparano il mix di polveri nelle percentuali desiderate: tra sabbia, argilla e scarti di piastrelle sia crude sia cotte.
Fase 2. La barbottina
Il mix di materie prime viene mescolato all’acqua nel mulino (un mulino moderno e super tecnologico, immaginati una specie di betoniera gigante) e quello che ne viene fuori è fango, chiamato in gergo barbottina. In Tuscania l’acqua arriva direttamente dal laghetto artificiale dove sguazzano tranquille le paperelle (non scherzo). Lì confluiscono, tramite un sistema sotterraneo di tubature, le acque piovane e le acque di recupero dello stabilimento.
Fase 3. Atomizzatore
Un grande, immenso imbuto che fa capolino sul tetto dell’azienda e quando dico grande intendo gigante. Un motore di una nave da crociera mette in moto la macchina e la barbottina viene privata dell’acqua grazie all’ aria soffiata fino a circa 500 gradi nell’atomizzatore. Da esso esce una polvere granulosa che al tatto si sgretola e si presenta umidiccia.
Una parte del calore necessario per far evaporare l’acqua è prodotta dal cogeneratore che, oltre al contributo termico, produce corrente per tutto lo stabilimento.
Fase 4. La pressatura ed essicazione
La polvere granulosa viene pressata già della forma e della dimensione della piastrella scelta. Poi la piastrella cruda passa nell’essicatoio dove viene eliminata tutta l’umidità. Una piastrella in grès deve avere un’umidità inferiore allo 0,5%.
Fase 5. Prima smaltatura
Viene applicato un primo smalto superficiale, le piastrelle passano su dei rulli e il fluido viene applicato mediante aerografo a spruzzo. Questa prima smaltatura serve ad eliminare eventuali difetti superficiali e a creare una base omogenea.
Fase 6. La stampa
La piastrella passa nella stampante digitale, immaginati una classica stampante in formato gigante, una sorta di scatola chiusa con 4 barre munite di migliaia di testine che distribuiscono il colore in base alla grafica progettata.
La piastrella entra neutra ed esce graficata, con l’effetto finale che dovrà avere. Il disegno viene così impresso sulla piastrella e la texture stampata direttamente sulla superficie.
Esistono degli studi grafici che si occupano proprio di realizzare e creare i disegni da imprimere sulla piastrella.
Fase 7. La smaltatura
La piastrella viene semplicemente smaltata in superficie con smalto lucido o opaco. Questo smalto finale ha anche lo scopo di proteggere la superficie della piastrella che viene poi stoccata nei box del crudo.
Dalla smalteria ai forni le piastrelle vengono movimentate costantemente e stoccate in attesa della cottura, grazie all’utilizzo di Pegaso, un carrello robotizzato che porta le piastrelle al forno. Un po’ da film futuristico!
Fase 8. Cottura
Un forno di 135 m, con temperature che si aggirano sui 1200 gradi, attende l’arrivo delle piastrelle crude che subiscono una cottura di circa un’ora. Si passa gradualmente dalla temperatura ambiente a quella massima di cottura, per poi “raffredare” a circa 70 gradi.
E’ proprio questo passaggio, ovvero la cattura, che conferisce alla piastrella in grès resistenza, impermeabilità e durezza.
Fase 10. Taglio e Rettifica
La piastrella uscita dal forno viene tagliata con l’aiuto di una preincisione ad acqua e grazie a delle mole avviene la rettifica e la limatura dei bordi.
Una piastrella si dice rettificata quando ha bordi perfettamente squadrati e angoli perfetti di 90°. Grazie a questo procedimento tutte le piastrelle risulteranno perfettamente identiche sia nella misura che nello spessore, ovvero se le mettiamo l’una accanto all’altra, combaciano perfettamente.
Fase 11. Controllo qualità
Esiste un macchinario apposito per rilevare i difetti di ciascuna piastrella, un dispositivo che misura diagonale e dimensioni, rilevando errori in decimi di mm e suddividendo così il prodotto tra prima e seconda scelta. La piastrella viene controllata anche per la planarità e al calibro.
Fase 11. Imballaggio, stoccaggio, spedizione
Ecco che le piastrelle vengono impilate, imballate e pallettizzate. Ogni pallet viene codificato (codici che individuano corridoio, scaffale ecc) nel magazzino totalmente meccanizzato, pronti per poi essere spediti.
Tuscania e le sue collezioni
Ti ho raccontato come nasce una piastrella attraverso i miei occhi e le mie orecchie, descrivendo il tour fatto presso lo stabilimento produttivo di Tuscania.
Che è un’azienda famigliare l’ho già detto, ma non ho detto che tutte le piastrelle dell’azienda vengono prodotte unicamente nel loro stabilimento (e se lo scrivo è perché non è così scontato, credimi).
Parlando invece delle loro collezioni, l’azienda va fortissimo sulle piastrelle da esterno, fantastica la loro linea decorata, che per l’outdoor è davvero una chicca, sto parlando di Frühling Decoro.
Il mio colpo di fulmine è stato per Ceppo di Grè, piastrella con l’effetto pietra ricco di venature e contrasti, superficie movimentata ed estremamente naturale, accentuata dalla ruvidezza vellutata che Tuscania è riuscita a dare a questa piastrella in grès.
A breve usciranno nuovi decori che si aggiungono alla collezione Universal Decoro, ma acqua in bocca, non posso svelare altro.
Anche se il mio “amore a prima vista” è stato per la collezione Le Leghe, piastrella in grès dall’effetto grezzo e lucido proprio come il metallo. Nel color cobalto dal sottotono blu, platino o stagno per gli amanti del grigio, anche se per me il color bronzo vince. E vince soprattutto nel formato del mosaico asimmetrico, un vero e proprio mosaico super moderno e davvero interessante.
Datemi la casa giusta e il cliente giusto e ho già qualche idea su come utilizzare questa collezione.
Quindi quando ti troverai a scegliere una piastrella rispetto ad un’altra, non limitarti all’estetica o al prezzo, ma fai ricerca, sbircia il sito internet per conoscere l’azienda e capire quali sono i principi di produzione su cui punta.
Diamo valore alla qualità del prodotto e dell’azienda, sempre e comunque, perché sono questi i parametri che alzano l’asticella e che fanno di una piastrella un buon prodotto al 100%.